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Campane Tibetane - cosa sono

Si tratta di strumenti con la forma di grandi ciotole, con l’apertura verso l’alto, di varie dimensioni e forgiate con leghe di vari metalli (da 7 a 12 metalli). La dimensione influisce sull’altezza del suono, mentre il tipo di metallo incide sulla qualità dello stesso, che può essere ottenuto in due modi, anche in sede di trattamento terapico: con un batacchio di legno si possono esercitare dei rintocchi, oppure si può ottenere una vibrazione sonora lunga e continua sfregandolo lungo il bordo della campana. Il suono ottenuto è potente e dolce allo stesso tempo.


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Massaggio sonoro con campane Tibetane

Durante il massaggio sonoro le campane tibetane vengono appoggiate in vari punti sul corpo della persona sdraiata, oppure vengono fatte ondeggiare a una distanza di circa 20 centimetri sopra varie zone del corpo. Nel momento in cui vengono suonate (per rintocco o sfregamento), producono un effetto vibrazionale che è sia quello sonoro (il suono è fatto di vibrazioni dell’aria), sia quello meccanico, dato dalle vibrazioni del metallo. A contatto con il corpo della persona, o comunque molto vicino, il suono viene ‘sentito’ a più livelli, sia fisico che acustico. Numerose, infatti, sono le strutture biologiche del corpo umano che rispondono per risonanza alla sollecitazione sonora. I tessuti non uditivi in grado di percepire lo stimolo vibratorio e oscillatorio di un suono sono: la pelle, le fibre del tessuto connettivo e muscolare e il sistema di cellule MC (microvilli-ciglia) che comprende i tessuti vestibolari e viscerali, le cellule ependimali, midollari e dendritiche. I tessuti coinvolti nella vibrazione sonora hanno una stretta relazione anche con i centri diencefalici e il sistema nervoso autonomo, strutture deputate alla regolazione della vita vegetativa.

Il suono ha la capacità dunque di “risvegliare” zone del corpo differenti, a seconda dei punti più contratti. Lo scopo del massaggio sonoro è proprio quello di riarmonizzare l’organismo riportandolo alle sue naturali vibrazioni attraverso il principio di risonanza. L’immunologo e batteriologo Edward Bach (noto ai più per i suoi rimedi a base di fiori) affermò che la malattia può essere considerata come una disarmonia, che insorge quando una parte del tutto non vibra più all’unisono con le altre parti. La terapia vibrazionale è una terapia olistica che considera ogni essere vivente all’interno di un flusso di energia circolare con l’ambiente. Secondo la medicina vibrazionale ogni organo e tessuto ha una propria frequenza di risonanza, ecco perché è fondamentale considerare l’insieme armonico di queste frequenze, il nostro distintivo e unico ritmo vibratorio personale.  Anche la fisica quantistica ci insegna che tutto ciò che esiste è costituito da onde di vibrazione e che l’esistenza della materia non può essere separata dalla sua attività vibrazionale.